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29/10/2022

WEDDING DRESS "New Album Available"
"John Falko, quando rock e oscurità s'incontrano"
Era il 22 febbraio del 2022, quando morì Mark Lanegan, uno di quei musicisti, nei quali, la vita e la musica appartengono ad un'anima univoca. Appena trasferitosi con la moglie Shelley Brien in Irlanda, dove abitavano i suoi musicisti e la maggior parte dei suoi fan, fù colpito duramente dal covid che lo portò a combattere fra la vita e la morte. Aveva appena ricominciato a cantare, sicuramente con parecchi strascichi, meno fiato, pesantezza nei movimenti, ma la sua vita continuava con i suoi infiniti progetti. Contrariamente alle aspettative, nella mattina di quel fatale martedì, il mondo musicale rimase attonito, si spense inaspettatamente, a soli 57 anni, l'oscuro poeta del grunge. Io,in casa a Genova,mi sento rimasto solo, nel mio piccolo underground musicale, un fitto sottobosco, formato da tanti musicisti con i quali ho condiviso dieci anni di musica, club, sigarette e bourbon. Basito, perso e disorientato, già dalla precedente dipartita di Leonard Cohen e Rick Ocasek, sento il vuoto intorno a me. Improvvisamente le luci si spengono, il palcoscenico si sgretola, il senso di aver rinunciato a tutto nella vita per la musica svanisce.
Nel 2015, ho avuto uno stop forzato per problemi di salute e non avevo voglia di scrivere canzoni raccontando le mie vicissitudini, cosa che farò poi nell'album "A grave tale" di prossima uscita. Avevo comunque bisogno di creare qualche cosa e l' ho fatto coinvolgendo Andrea Bissolotti, amico e al tempo componente della mia band. Il progetto consisteva in una full immersion di brani di Mark Lanegan, che abbiamo rivisto, cantato e rivisitato in una chiave nostra, quella in cui ,la vita e la musica appartengono ad un'anima univoca. Abbiamo confezionato nove brani fra "Studio, Live e versioni alternative, che sono rimaste nel cassetto dei nostri ricordi. Questi brani sono stati la mia terapia, la via verso la mia tentata guarigione dell'anima, per un periodo, la mia raison d'etre, un lavoro, che fa parte di me ancora oggi , di cui sono geloso e non ho mai voluto condividere con nessun'altro, al di fuori della nostra sala d'incisione.
Dopo aver appreso della morte di Lanegan e superato parzialmente lo shock, decido di pubblicarlo, tutto impolverato ma mai dimenticato, perchè è più importante, condividere, un omaggio al poeta oscuro, della mia paura di ricordare quel periodo tanto difficile.